Borghi italiani: una meta per travelling e… smart working

Borghi italiani: una meta per travelling e… smart working

Uno dei lati positivi della pandemia – pochissimi, è vero – è stata la scoperta dello smart working, ovvero della possibilità di lavorare da remoto, ovunque ci sia una connessione internet e un allacciamento con la rete elettrica. Per qualcuno il passaggio da una postazione fissa in ufficio a una “nomade” si è rivelata davvero smart, soprattutto per chi ha scelto come nuova sede uno dei tanti affascinanti borghi italiani che hanno proposto le loro location per evadere dalle città in epoca di lockdown. Un’occasione per conoscere angoli meno noti del nostro Paese e cambiare stile di vita lavorando in ambienti piacevoli, immersi nelle bellezze artistiche e nella natura.

A ogni regione i suoi borghi

Forse non sai che esiste un’Associazione che raccoglie i “Borghi più belli d’Italia”, nata 20 anni fa proprio per valorizzare il grande patrimonio di storia, arte, cultura e tradizioni dei piccoli centri italiani che negli anni si sono spopolati e spesso si trovano lontani dai flussi turistici. Sono centinaia, in ogni regione italiana: ce ne sono affacciati sul mare o tra i paesaggi montani, sulle rive dei laghi o nascosti tra colline e vigneti. Molti hanno origine medievale e ne mostrano fieri le testimonianze, ma in ognuno di essi troverai curiosità, ricchezze artistiche, storiche e pure enogastronomiche tali da decidere di farne una meta di vacanza. Per scegliere il tuo itinerario puoi consultare il sito borghipiubelliditalia.it e progettare così il tuo viaggio alternativo lontano dal caos e dall’ovvietà.

Un borgo per ufficio

Con l’arrivo del lockdown, anche molti sindaci sono diventati smart. I primi cittadini di alcuni centri storici hanno saputo cogliere l’occasione per ripopolare i loro borghi proponendoli come nuova residenza a chi vuole evadere da città e appartamenti sempre più claustrofobici. Molti italiani hanno deciso di dare una svolta alla loro routine e si sono trasferiti in uno dei suggestivi borghi del nostro Paese, dove hanno potuto garantire il regolare svolgimento della propria attività professionale da remoto, godendo di ritmi meno stressanti e più salutari.

Il primato va alla Toscana

Uno tra i primi sindaci ad avere la brillante idea di trasformare il borgo in uno “smart village”, è stato il primo cittadino di Santa Fiora, in provincia di Grosseto. A chi decide di trasferirsi in questo gioiello medievale, il Comune dà la possibilità di pagare metà affitto per i primi sei mesi, partendo da prezzi già bassi e mette a disposizione la modernità e l’efficienza della banda ultra larga ma con la vivibilità e i valori di un tempo passato che forse ci siamo scordati.

A dire il vero, già 30 anni fa, in tempi non sospetti, un gruppo di professionisti visionari trasformò i resti dell’antico abitato di Colletta di Castelbianco nella Liguria di Ponente, nel primo borgo cablato d’Italia e oggi il fascino di queste case in pietra aggrappate alla montagna con uno sguardo sul mare richiama più che mai gli smart workers in cerca di orizzonti più ampi.

Lavorare smart in un’azienda agricola

C’è chi si è inventato una formula innovativa che prevede la possibilità di sostenere un’azienda agricola situata nel contesto di un borgo storico, sempre lavorando da remoto.
In questo caso, l’azienda agricola, offre ospitalità gratuita nel borgo allo scopo di favorire l’acquisto di cesti di generi alimentari o la partecipazione a esperienze locali a km zero.
Il tutto con l’obiettivo di ridare vita a borghi destinati a spopolarsi. La scelta delle regioni interessate è ampia; sulla piattaforma Borgo Office sono disponibili tutte le informazioni necessarie per aderire a questa iniziativa.

E comprarsi una casa nel borgo?

Se poi la vita del borgo ti affascina a tal punto da non voler ritornare ai ritmi della vita in città e decidi di comprare casa, la nostra Penisola offre una mappa completa di occasioni, dove si possono trovare case antiche o abbandonate da ristrutturare a solo 1 euro. Le amministrazioni comunali lanciano bandi pubblici disponibili sui siti ufficiali dei Comuni o inseriscono l’avviso sul portale casea1euro.it dove è disponibile la lista dei centri coinvolti con le informazioni utili per comprare case a 1 euro disponibili nel 2021.

Come vedi, il lockdown aguzza l’ingegno di alcuni e permette a molti di vivere esperienze insolite, valorizzando le bellezze della nostra Penisola. Cosa aspetti a provare?

Riepilogo dell'articolo

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