Affittare terreni per impianti fotovoltaici può essere un’innovativa fonte di guadagno: remunerativa e green. L’energia solare è infatti una fonte rinnovabile, pulita e conveniente, che può contribuire a ridurre le emissioni di gas serra e a risparmiare sulla bolletta elettrica di tutti. Sfruttare al meglio questa risorsa è importante e sempre più necessario, anche se mancano in concreto ancora tanti impianti per salvare il pianeta. Per una più capillare diffusione del fotovoltaico è dunque possibile affittare terreni. Ma quali sono le normative, le condizioni e le opportunità di questo tipo di contratto di locazione?
Affitto terreni per fotovoltaico, la normativa
Concedere in locazione un terreno o una porzione di esso ad un’azienda o a un privato che vi installa degli impianti fotovoltaici per produrre energia elettrica è possibile e vantaggioso: permette di ottenere un reddito stabile e sicuro senza un investimento economico iniziale o doversi occupare della gestione della terra o degli impianti stessi. Tuttavia, per poter procedere con un contratto d’affitto bisogna prima di tutto verificare che sussistano i requisiti adatti e non sussistano vincoli rispetto alla normativa vigente. Cosa dice la legge al riguardo?
Quali aspetti vanno considerati?
- La superficie del terreno deve essere sufficiente a ospitare gli impianti, tenendo conto anche delle distanze minime da rispettare dai confini e dalle altre costruzioni. Gli imprenditori del fotovoltaico possono chiedere da un ettaro ai 10 minimo.
- Il terreno deve essere esposto al sole per almeno 6 ore al giorno, senza ombreggiamenti significativi da parte di edifici, alberi o altri ostacoli.
- Il terreno agricolo o industriale che sia, deve essere facilmente raggiungibile da una strada pubblica o privata, ovvero ben collegato anche ad una rete elettrica adeguata, per l’allacciamento degli impianti e l’immissione in rete dell’energia prodotta, entro distanze specifiche, talvolta non oltre il km. Ma molto dipende anche dall’estensione del sito.
- Il terreno deve essere conforme al piano regolatore comunale e alle norme paesaggistiche e ambientali. Ovviamente non deve essere soggetto a vincoli storici, artistici o archeologici.
Inoltre, nella stesura del contratto di locazione bisogna indicare con precisione la durata, i soggetti coinvolti e le modalità di utilizzo del terreno, nonché ovviamente il canone mensile o annuale concordato, le responsabilità e garanzie reciproche delle parti coinvolte. Come tutti i contratti d’affitto anche quello dei terreni per impianti fotovoltaici va registrato presso l’agenzia delle entrate, ma in più occorre darne comunicazione al GSE (Gestore dei Servizi Energetici), l’ente che eroga gli incentivi per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Conviene affittare terreni per fotovoltaico? Pro e contro
Affittare terreni per fotovoltaico può essere una soluzione vantaggiosa sia per il proprietario del terreno che per il locatario degli impianti. Vediamo quali sono i pro e i contro di questa scelta.
Affittare terreni per fotovoltaico: i pro
Il proprietario del terreno può ottenere un reddito fisso e garantito per tutta la durata del contratto, che può variare da 15 a 25 anni, senza dover sostenere alcun costo né occuparsi della gestione degli impianti. Il canone di affitto dipende dalla superficie del terreno, dalla potenza degli impianti e dal tipo di incentivo previsto dal GSE. In media, si possono guadagnare dai 1000 ai 3500 euro all’anno per ettaro. E questo è decisamente un vantaggio importantissimo.
Il locatario degli impianti invece può beneficiare degli incentivi statali per la produzione di energia da fonti rinnovabili, che possono coprire fino al 70% dei costi di investimento. Inoltre, può risparmiare sulla bolletta elettrica autoconsumando l’energia prodotta o vendendola sul mercato libero. Questo anche se si tratta di un piccolo imprenditore o un privato cittadino.
Entrambe le parti contribuiscono alla diffusione di energia pulita e sostenibile, riducendo le emissioni di CO2 nell’atmosfera. È questo un aspetto positivo non trascurabile, non solo per l’ambiente, ma anche per l’economia che sempre più tenderà a creare mercati che richiedono energia solare.
Affittare terreni fotovoltaico: i contro
Il proprietario del terreno deve rinunciare all’utilizzo del terreno per altri scopi, come l’agricoltura o l’edilizia se il suolo è edificabile per tutta la durata del contratto che solitamente è lunga, dato l’investimento iniziale. Si parla di 25-30 anni con possibilità di rinnovi. Ovvero, deve essere sicuro della sua scelta.
Il locatario degli impianti deve invece affrontare una spesa iniziale elevata per la realizzazione degli stessi, che può variare da 1000 a 2000 euro per kWp (kilowatt picco) installato. Inoltre, deve occuparsi della manutenzione e rispondere di eventuali danni o malfunzionamenti.
Affittare terreno per fotovoltaico è possibile anche se è agricolo?
Affittare un terreno per fotovoltaico è possibile anche se questo è considerato agricolo, purché si rispettino alcune condizioni dettate dalla normativa, come il fatto che non sia coltivato o coltivabile. Altrimenti potrebbe essere necessario richiedere al comune un cambio di destinazione d’uso. Dipende dalle situazioni poiché talvolta si assiste anche a progetti cosiddetti di agrovoltaico, ovvero di aziende agricole impostate sulla lavorazione della terra in combinazione sullo stesso suolo con pannelli solari.
Affitto terreno agricolo per fotovoltaico: la tassazione
Come ogni contratto d’affitto che produce reddito, anche questa particolare tipologia di locazione è soggetta al pagamento delle tasse. La differenza è che la tassazione è prevista sia per il locatore che per il locatario. Quali imposte si devono pagare? Il proprietario del terreno deve dichiarare il cosiddetto reddito fondiario. Questo è determinato applicando al canone di affitto una percentuale di rivalutazione, che dipende dal tipo di terreno e dal comune in cui si trova. Può variare dal 5% al 25%! Su reddito fondiario inoltre va pagato l’IRPEF, e non vanno dimenticate le imposte comunali. Il locatario degli impianti invece pagherà le tasse in base al reddito che deriva dalla vendita dell’energia elettrica pulita prodotta, in base al regime fiscale prescelto.
Affitto terreno per fotovoltaico, perché affidarsi a iad
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