Comprare casa all’estero, tutto quello che c’è da sapere

Comprare casa all’estero può essere una scelta vincente per investire del denaro. Basta prestare attenzione a scegliere la soluzione ed il luogo giusto per i propri obiettivi. Ecco tutto quello che c’è da sapere al riguardo.

Comprare prima o seconda casa all’estero, perché

Il mercato immobiliare italiano è in ripresa, ma tuttavia non segue gli standard elevati europei o di altri Paesi extraeuropei, senza contare che i prezzi medi al metro quadro, soprattutto nelle grandi città come Roma e Milano, sono spesso fuori portata per un gran numero di famiglie. A complicare il tutto ci sono le normative e le tasse da pagare, specialmente per le seconde case. È per questo che sempre più persone tendono ad investire sul mattone nel mercato estero: una casa da affittare per il turismo, per andarci a vivere una volta in pensione, per passarci lunghe vacanze estive o per dare un’abitazione al proprio figlio durante gli studi, anziché pagare costosi affitti. Spesso le tasse da pagare sono più basse, e con cifre minime si possono acquistare soluzioni anche indipendenti.

Comprare casa all’estero, consigli

Non è però tutto oro quello che luccica: quando si parla di comprare casa all’estero, occorre prestare molta attenzione! Questi i consigli:

  • Valutare il luogo e lo Stato estero in base ai propri obiettivi: le Canarie sono ad esempio molto apprezzate dagli over 60 per acquistare una casa da vivere in pensione, favorite da prezzi mediamente bassi, potere d’acquisto buono e clima stupendo. Lo stesso dicasi per la vicina Croazia. Per investire al fine di un reddito da rivendita in pochi anni, giocano un ruolo determinante città come Londra o agli antipodi Sidney. Chi cerca luoghi esotici può invece optare per la Thailandia o la Repubblica Domenicana dove con poche decine di migliaia di euro è possibile acquistare splendide ville in riva al mare.
  • Valutare la situazione politica ed economica del Paese estero in cui si desidera comprare casa: se non è stabile si rischia di perdere l’investimento.
  • Informarsi bene sulle leggi vigenti in relazione alle case e a tasse relative, per non avere poi brutte sorprese, ma anche sulla tematica più generale dei passaggi di proprietà immobiliare. Si rischia di versare denaro per la compravendita e di trovarsi con nulla in mano. Un problema corrente è quello dell’interpretazione dei documenti legali, spesso scritti nella lingua del luogo.
  • Vedere da vicino ciò che si sta comprando. Bisogna verificare sul posto che la casa effettivamente esista e allo stesso modo occorre verificare i titoli edilizi e i documenti del venditore.
  • Attenzione al pagamento: è sempre utile impiegare un mezzo tracciabile. Si può optare per un bonifico internazionale o aprire direttamente un conto all’estero. È legale.
  • Rivolgersi ad un’agenzia immobiliare qualificata nella vendita di immobili all’estero. Può essere anche un’agenzia del luogo, ma è preferibile che abbia esperienza nelle vendite immobiliari internazionali. La scelta giusta permette di abbattere numerosi rischi e di concludere la compravendita con maggiore semplicità e sicurezza.

Tasse da pagare casa all’estero

Anche le case all’estero sono soggette a tassazione per i contribuenti italiani. Nello specifico occorre versare l’IVIE (Imposta sul valore degli immobili situati all’estero), qualunque sia la destinazione d’uso. Dal 2016 l’imposta è abrogata in caso di prima casa, ovvero adibita ad abitazione principale o casa coniugale assegnata in seguito di separazione. A patto che l’immobile non sia equiparabile alle categorie catastali di lusso. Questa imposta è pari allo 0,76% del valore dell’immobile, che nei Paesi dell’UE nonché in Islanda e Norvegia, è quello catastale. Negli altri casi si fa riferimento al valore di mercato o alla cifra versata per l’acquisto. E se l’immobile posseduto all’estero viene affittato? Significa che produce un reddito e a questo punto esistono altre tasse e situazioni. In Italia si dovrà pagare un’aliquota forfettaria del 15% sul reddito del canone d’affitto. Se anche lo Stato estero richiede un’imposta, la quota a questo versata potrà essere rimodulata come credito d’imposta, ma non esclude la tassazione italiana.

Comprare casa all’estero con un mutuo

Comprare casa all’estero con un mutuo è possibile, ma non propriamente semplice. Cambiano gli adempimenti normativi e fiscali, le garanzie, i valori degli immobili rispetto al “mattone” italiano e quindi non tutte le banche concedono il prestito per l’acquisto di una prima o seconda casa secondo le modalità tradizionali. Anche in questo caso, se ci si rivolge ad un’agenzia immobiliare esperta in compravendite immobiliari internazionali, si potranno ricevere tutte le informazioni ed i consigli del caso, che ovviamente possono cambiare in base al Paese estero. Come fare? Si può richiedere un mutuo liquidità alla propria banca o aprire un conto corrente nello Stato della casa che si vuole comprare ed accendere tramite questo ad un mutuo.  Il mutuo liquidità come si evince dal nome permette di avere un prestito senza spiegare la motivazione, ma richiede comunque il possesso di un immobile a garanzia. I tassi di interesse sono ovviamente più alti dei mutui tradizionali per le case, così come i tempi di erogazione, ma si possono comunque chiedere ingenti somme ed avere a disposizione anche 40 anni per la restituzione. In alcuni casi è comunque possibile ottenere anche un mutuo di acquisto casa, ma dipende dalle banche e tuttavia i costi della perizia sono in genere molto onerosi. Scegliere una banca del luogo può semplificare, ma la documentazione va tradotta da esperti e quindi potrebbe comportare un costo aggiuntivo. La soluzione ideale? Optare per una banca internazionale con filiali tanto in Italia che nel Paese prescelto.

Riepilogo dell'articolo

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