Per vendere un immobile è necessaria e obbligatoria la certificazione energetica? Sempre o sussistono casi in cui è esente? Di cosa si tratta di preciso? Chi deve redigere e come questo documento? La maggioranza delle persone sente parlare per la prima volta di un attestato di prestazione energetica (APE) solo al momento di vendere o affittare la propria casa e tutte queste domande sono lecite e comuni. Ecco le risposte e tutto quello che c’è da sapere al riguardo.
Certificazione energetica immobile, cos’è
La certificazione energetica di un immobile, più precisamente Attestato di Prestazione Energetica (APE) è un documento tecnico che fornisce informazioni sulla prestazione energetica di un edificio o di una singola unità immobiliare. In pratica, in base ad una serie di parametri, indica il consumo di un appartamento, un condominio o di un box auto, dal punto di vista energetico in relazione anche al suo impatto ambientale, classificandolo, in una scala (classe) dalla A alla G, dove la A rappresenta la prestazione migliore e viceversa. Nello specifico l’APE offre una valutazione dell’efficienza energetica di un immobile, prendendo in considerazione elementi come l’isolamento termico, la presenza di impianti di riscaldamento e raffrescamento, la tipologia di finestre e l’efficienza dei sistemi di illuminazione.
Certificazione energetica immobile normativa e obiettivi
In caso di vendita, un immobile che consuma poco ha ovviamente un valore più alto, ma l’APE non ha questo mero obiettivo: è stato introdotto in Italia con il Decreto-legge 63/2013 – convertito poi dalla legge 90/2013 – e ha sostituito il vecchio ACE, l’Attestato di Certificazione Energetica, introdotto a sua volta nel 2005 (D. Lgs. 192/05) con l’obiettivo di recepire la Direttiva Europea 2002/91/Ce e la 2010/31/UE sul rendimento energetico dell’edilizia che richiedono agli Stati membri di adottare misure per incrementare il numero di edifici a basso consumo energetico e per promuovere una migliore efficienza di quelli già esistenti: a partire dal 2030 tutti gli immobili dovranno ricadere in classe energetica E, e dal 2033 in classe D. Lo scopo finale è dunque quello di dare vita ad un nuovo sistema di efficientemente energetico delle case, con un minor impatto sull’ambiente.
Per vendere un immobile è obbligatoria la certificazione energetica?
Sì, la certificazione energetica è obbligatoria per la vendita di un immobile, come indicato dalle normative vigenti. La legge si applica a tutti gli edifici, sia residenziali che non residenziali, che sono oggetto di compravendita o di locazione. La vendita di un immobile senza la relativa certificazione energetica è illegale. Un notaio non può redigere l’atto di rogito senza questo documento allegato. In mancanza dell’APE, il proprietario non può quindi procedere alla vendita e potrebbe incorrere in sanzioni amministrative. Pertanto, è fondamentale ottenere l’APE prima di provare a vendere l’immobile. Se ci si rivolge ad un’agenzia è possibile richiedere tutti i consigli del caso, di contro occorre diffidare di un consulente che offra la possibilità di una compravendita senza APE.
Certificazione energetica esente, in quali casi?
La certificazione energetica, nota come APE, è obbligatoria per tutti gli immobili che vengono messi in vendita o locazione, residenziali, artigianali, commerciali. È necessaria anche per i trasferimenti a titolo gratuito (come in caso di donazione). Tuttavia, esistono alcune eccezioni. Ad esempio, i fabbricati industriali, artigianali e agricoli possono essere esenti dall’obbligo di certificazione energetica se non soddisfano determinati requisiti di dimensioni e uso. Il documento va allegato al rogito. Per ciò che riguarda i contratti di affitto bisogna prestare attenzione: l’APE può non essere allegata, ma il conduttore deve dichiarare di aver ricevuto la certificazione o comunque di averla letta ed essere a conoscenza dei contenuti. In pratica, quindi, non è un’esenzione: l’attestato deve essere redatto e fornito. Cambia la pratica, ma non la sostanza della legge. Anche in questo caso è buona cosa rivolgersi ad un agente immobiliare preparato per individuare la casistica in cui si rientra e non sbagliare.
Per vendere un immobile è obbligatoria la certificazione energetica, a chi rivolgersi?
L’ape deve essere redatta da un tecnico (geometra, ingegnere, architetto, ecc.) qualificato e certificato, previo sopralluogo e controllo di tutti i documenti, come quelli della potenza e tipologia della caldaia o classe energetica dei condizionatori. I costi variano in base a numerosi fattori, come il luogo, il professionista a cui ci si rivolge, la complessità della pratica, le dimensioni dell’immobile: è chiaro che fare l’APE di un intero edificio con più abitazioni, possa essere più oneroso di un singolo appartamento. È compito del proprietario dell’immobile incaricare un tecnico abilitato, per svolgere l’analisi energetica e redigere l’Attestato di Prestazione Energetica. Il tecnico deve essere iscritto all’apposito Albo professionale e possedere le competenze necessarie per effettuare la suddetta valutazione. Il documento vale 10 anni dalla data di emissione. Si consiglia di rinnovarlo comunque prima della vendita se nel frattempo sono state apportate migliorie e si è acquisita una classe energetica superiore: l’immobile vale di più sul mercato.