Come si procede per la nomina di un nuovo amministratore di condominio? Questa figura professionale è, in alcuni casi, obbligatoria e spesso necessita di una formazione specifica. La sua nomina o revoca, così come le funzioni che deve svolgere e le modalità per l’espletamento delle stesse, sono regolate dal Codice civile. Nulla, quindi, va lasciato al caso. Ecco cosa occorre sapere al riguardo.
Amministratore di condominio, cosa fa?
L’amministratore di condominio è tenuto alla gestione dell’immobile nella sua interezza e per tutto ciò che riguarda i beni comuni. Dunque, deve tenere e curare la documentazione anagrafica del condominio, occuparsi della contabilità, con il recupero delle quote condominiali e le spese per la manutenzione ordinaria o straordinaria, nonché quelle delle bollette (luce, gas ed acqua condominiali) e rendicontare a fine anno. Deve inoltre attuare le delibere decise in sede di assemblea, redigere i verbali e svolgere tutti gli adempimenti fiscali e tributari se necessario.La normativa (art. 1133 c. 1 c.c.) indica le attività ordinarie per cui l’amministratore può agire su mandato e specifica quando invece c’è necessità di una delibera condominiale (amministrazione straordinaria). Egli è tenuto anche ad agire per la riscossione forzosa delle somme dovute da condomini morosi, entro 6 mesi dalla chiusura contabile.
Codice fiscale condominio e conto corrente
Riguardo agli adempimenti, non tutti sanno che un condominio deve avere un proprio codice fiscale ed un suo conto corrente. Non è infatti più possibile, come in passato, far transitare delle somme di denaro adibite alla gestione di uno stabile in un conto corrente privato, che sia dell’amministratore o di un condomino. Spetta al professionista nominato intervenire in tal senso, pena la revoca dell’incarico.
Nomina amministratore di condominio, i requisiti
Quando in un condominio esistono più di 8 proprietari la legge obbliga alla nomina di un amministratore. Se questa non avviene tramite elezione in assemblea può intervenire l’autorità giudiziaria sollecitata dal ricorso di un condomino o dell’amministratore uscente. La mancata nomina non è comunque soggetta a sanzione. Ma come scegliere? A quali titoli o competenze bisogna prestare attenzione? Non volendo persone esterne e da retribuire, il compito può essere svolto da un proprietario? A tutti questi quesiti risponde con precisione la vigente normativa. Nello specifico per essere nominati amministratori occorre avere i seguenti requisiti:
· Godimento dei diritti civili
· Assenza di condanne e di misure di prevenzione
· Non interdetti
· Non protestati
· Con diploma di scuola secondaria di secondo grado
· Aver frequentato un corso di formazione professionale in materia (di 72 ore) con periodici aggiornamenti (requisito non richiesto se il nuovo amministratore è scelto tra i condomini)
Piccolo condominio: nomina amministratore
Quando in un immobile esistono meno di 8 proprietari non c’è l’obbligo della nomina di un amministratore, ma qualora si volesse, per scegliere la giusta figura professionale occorre che siano presenti i sopraindicati requisiti.
Come avviene la nomina dell'amministratore
La nomina di un amministratore di condominio avviene su delibera dell’assemblea. Questa può essere convocata dal professionista uscente, oppure quando non c’è un amministratore può essere richiesta da due o più condomini che rappresentino almeno 1/6 del valore dell’edificio ovvero un minimo di 166,66 millesimi. L’elezione non richiede l’unanimità, ma almeno la metà dei voti, intesi come quote millesimali (500/1000) e la maggioranza dei presenti votanti. Dopo la nomina il nuovo amministratore è tenuto a comunicare i suoi dati anagrafici e professionali, nonché il compenso richiesto. Questi passaggi corrispondono all’accettazione dell’incarico. Il mandato ha la durata di un anno.