Adeguamento annuale ISTAT affitti 2024: cos’è e come si calcola

L’adeguamento annuale ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica) dei canoni di locazione è un rappresenta un punto cruciale e piuttosto complesso nel settore degli affitti in Italia. Serve ad aggiornare ogni anno il valore dei canoni di locazione in base all’inflazione e alle variazioni degli indici dei prezzi al consumo. Ciò significa che annualmente i proprietari di immobili che hanno affittato sul lungo termine, ad esempio con contratti 4+4, hanno l’opportunità di aumentare il canone in base a questo principio di adeguamento: l’obiettivo che si propone la legge che lo regolamenta è quello di mantenere il valore dell’affitto in base all’inflazione. Scopriamo in dettaglio cos’è l’adeguamento annuale ISTAT, come si calcola e a chi si applica, con uno sguardo anche al prossimo aggiornamento.

Adeguamento annuale ISTAT: cos’è e quando avviene

L’adeguamento annuale del canone di affitto ISTAT è il principio che garantisce ai proprietari di immobili concessi in locazione di aumentare ogni anno la quota mensilmente prestabilita, in base alla variazione dell’indice dei prezzi al consumo per famiglie (FOI), calcolato proprio dall’istituto di statistica. Questo aggiornamento avviene una volta l’anno: l’ISTAT stabilisce le percentuali variabili e a partire dalla data della stipula del contratto o al momento del rinnovo, il locatore può richiedere l’aumento. Attenzione però: questa prassi è possibile solo se esplicitamente concordata attraverso specifiche clausole nel contratto di locazione.

Adeguamento annuale ISTAT sugli affitti: il tasso di aumento

L’adeguamento annuale ISTAT, dunque, consiste nel dare un nuovo valore aggiornato all’importo del canone di locazione secondo una percentuale che rispecchia le modifiche del costo della vita. In pratica permette di rivalutare il valore dell’affitto, affinché il proprietario possa percepire il giusto compenso senza rimetterci, cosa che altrimenti limiterebbe -in via generale- l’interesse ad affittare sul lungo termine, ad esempio con contratti di 4+4 anni. Di quanto è possibile questo aumento? Lo stabilisce la normativa ed è dato da uno specifico indice ISTAT -pubblicato ogni mese- che misura le variazioni dei prezzi di beni e servizi consumati dalle famiglie italiane. Questo indice viene utilizzato per calcolare la variazione annuale dei prezzi, ovvero raffrontandolo con i 12 mesi precedenti. Va sottolineato: gli indici ISTAT cambiano sempre in modo lieve, per cui difficilmente si assiste ad un drastico aumento. Senza contare che tale variabilità può condurre anche ad una diminuzione del canone.

A quali contratti di affitto si applica?

Importante è focalizzare l’attenzione su questo aspetto: l’adeguamento annuale ISTAT non è automatico per tutti i contratti di locazione, bensì può essere applicato solo a quelli che includono clausole specifiche e trasparenti che lo prevedono, quale accordo consapevole tra i contraenti. Comunemente si tratta di affitti a lungo termine, come quelli per le abitazioni, che hanno una durata di almeno 4 anni, come i seguenti:

·      contratti di locazione ad uso abitativo (4+4)

·      a lungo termine per uso commerciale

·      transitori (ma solo laddove siano previsti gli adeguamenti annuali con dovute clausole)

Di contro, se si vuole ad esempio affittare una casa al mare, per uno o più mesi, questa possibilità è preclusa. Lo stesso per i contratti che prevedono la cedolare secca.

Adeguamento annuale ISTAT affitti 2024: come si calcola?

Calcolare la cifra giusta per l’adeguamento annuale ISTAT affitti può essere piuttosto complesso, anche se il principio procedurale è il medesimo ogni anno: purtroppo se non si è avvezzi al settore, si può incappare in errori sostanziali.  Esistono infatti differenze anche in base alla tipologia dei contratti: per una locazione ad uso abitativo 4+4 l’aumento non può superare il 100% del tasso di inflazione, mentre nei locali commerciali con affitto 6+6 si può applicare a seconda dei casi una rivalutazione al 75% o al 100%. Per il 2024 sono state comunque introdotte delle semplificazioni. Sulla base dell’ultimo aggiornamento ISTAT, riferito al mese di agosto ed applicabile a quello di settembre, la rivalutazione annuale per le locazioni è pari allo 0,8% per gli adeguamenti al 100% (locazioni di immobili ad uso abitativo) e dello 0,6% per quelli al 75% (canoni commerciali). Chi ha per contratto scelto di applicare l’indice FOI medio annuale deve utilizzare i dati dell’anno precedente. Chi invece si trova al primo adeguamento, deve impiegare l’indice disponibile più recente e moltiplicarlo per il canone. La formula per questo calcolo è la seguente: canone d’affitto x indice istat x percentuale di rivalutazione. Il tutto va poi suddiviso per 12 mesi per ottenere l’aumento mensile.

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