6 consigli per affittare un immobile

consigli per affittare

Quali consigli per affittare un immobile? Prendere in affitto una casa è un momento importante per la propria vita e la scelta deve essere ben ponderata, in base alle esigenze personali, allo stile di vita e soprattutto al budget a disposizione. È dunque importante non lasciarsi trascinare solo da alcuni fattori come l’estetica o la vicinanza al luogo di lavoro. Ecco a cosa fare attenzione ed i consigli degli esperti.

1. Prendere casa in affitto, consigli: visitare più volte l'immobile

È ovvio che per affittare una casa bisogna prima vederla. Un sopralluogo però può non bastare. Dopo la prima visita con uno sguardo generale può essere utile tornare sul posto per valutare i dettagli. Ad esempio: gli infissi si chiudono alla perfezione o qualcuno mostra segni di usura? La pavimentazione è tutta integra o presenta crepe o sbeccature in più punti? L’impianto elettrico è a norma? I condizionatori funzionano? La caldaia ha già avuto la revisione annuale? Questi ed altri aspetti, possono inizialmente sfuggire all’attenzione ed è quindi corretto prendersi del tempo per riflettere e tornare a controllare che tutto sia in ordine come prospettato dall’annuncio immobiliare. Se così non fosse si potrebbe chiedere una riduzione del canone mensile. È utile anche recarsi sul posto in vari orari per valutare la tranquillità della zona o le possibilità di parcheggio, ma anche per chiedere ai potenziali futuri vicini un’opinione.

2. Affitto casa consigli: chiarire le spese oltre il canone

Quando si prende in affitto una casa le spese non riguardano solo il canone mensile. Ovviamente occorre tenere presente le bollette energetiche (il proprietario è obbligato a fornire la classe di efficientamento energetica), ma anche le quote per millesimi del condominio. È importante al riguardo farsi consegnare i verbali delle ultime assemblee per verificare che non vi siano a breve lavori di manutenzione ordinaria (a carico dell’inquilino, a differenza di quelle per la manutenzione straordinaria che spettano al proprietario), o che non si sia in attesa di un conguaglio. La quota fissa delle spese condominiali va tenuta presente nel budget che si ha a disposizione. È opportuno chiedere anche nelle prime fasi di interessamento all’immobile se il proprietario richiede un deposito cauzionale contro i danni, e/o una fideiussione bancaria o assicurativa.

3. Prendere casa in affitto a cosa fare attenzione? Al contratto!

Quando si prende una casa in affitto occorre prestare attenzione a molte cose, ma sicuramente il contratto di locazione è quello su cui concentrarsi maggiormente. Qui devono essere apposte tutte le informazioni dei contraenti e dell’immobile (particelle catastali, eccetera), ma anche la durata dell’affitto, la tipologia del contratto, le spese, la fideiussione, la caparra, la classe energetica, le modalità di pagamento, ed in caso di una soluzione ammobiliata, anche l’elenco e la descrizione di tutto il mobilio. Tutto deve corrispondere a ciò che si è concordato a voce e se ci sono dubbi o clausole non chiare è consigliato prendersi del tempo per richiedere una consulenza professionale prima di firmare. Da tenere presente che il contratto d’affitto per legge, per validità e tutela delle parti, deve essere registrato presso l’agenzia delle entrate, ad opera del locatore. La spesa di questa registrazione è da dividere al 50%, mentre gli altri oneri accessori sono a carico di chi prende la casa in affitto, salvo diversi accordi.  Il contratto andrà firmato in ogni pagina (per evitare manipolazioni del testo) ed una copia andrà fornita all’affittuario, così come per la registrazione dello stesso.

4. Pagamento dell'affitto, consigli

È opportuno non concedere mai acconti o pagare il canone prima di aver firmato il contratto di locazione. Occorre farsi rilasciare una ricevuta di ogni pagamento, ma soprattutto effettuare i versamenti mensili o della caparra con metodi tracciabili, come un bonifico, un rid, o un assegno, mai in contanti. È una tutela semplice, ma particolarmente importante ed evita anche il disturbo dell’incontro costante con il proprietario o suoi incaricati. Del resto, se il contratto è regolarmente registrato il locatore non ha motivi di richiedere il pagamento in contanti.

5. Cosa si può fare in una casa in affitto?

È una domanda che l’inquilino deve porsi prima di firmare il contratto di locazione. Spesso, ad esempio, in esso il proprietario appone la clausola di divieto di sublocazione, anche di una sola stanza. Inoltre, esistono divieti in senso al Regolamento Condominiale (di cui è bene farsi dare una copia preventivamente), come quello di ospitare animali domestici, di apporre tende oscuranti all’esterno se non uguali ad altre presenti, di sistemare antenne satellitari sul balcone, eccetera. Ciò che di solito però crea maggiori conflitti o disagi tra proprietario e inquilino è la possibilità di modifiche degli ambienti o degli impianti, che solitamente vengono definite dal legislatore “migliorie” o innovazioni. È il caso del cambio di una caldaia con una più efficiente dal punto di vista energetico, ma anche della realizzazione di un muro per dividere un ambiente, o un abbattimento per creare un open space tra cucina e salotto. Come comportarsi? Occorre richiedere l’autorizzazione? E le spese a chi spettano? Per la legislazione vigente dipende dai casi.

Se il contratto di locazione non prevede specifici divieti, il locatario può apportare delle innovazioni, come la realizzazione di un soppalco o l’innalzamento di una parete in cartongesso, ovvero soluzioni che non alterino la struttura e la destinazione dell’immobile. Il consiglio è sempre quello di chiedere comunque il permesso, al fine di non trovarsi a fine locazione a dover ripristinare il tutto. Le spese in tal caso sono a carico dell’inquilino che decide le innovazioni per una sua maggiore fruizione degli spazi. Le cose cambiano leggermente in caso di migliorie: la nuova caldaia, la porta blindata al posto di una semplice, gli infissi isolanti e così via. Questi interventi aumentano il valore dell’immobile e di fatto l’inquilino avrebbe diritti ad un’indennità, a meno che questa non sia esclusa dal contratto. Non c’è l’obbligo di richiedere l’autorizzazione al proprietario, ma è sempre bene farlo, anche per concordare la suddivisione delle spese. È meglio che vi sia anche in questo caso un’approvazione scritta.

6. Prendere casa in affitto, a chi rivolgersi?

Districarsi in tutte queste situazioni nel modo migliore per evitare brutte sorprese non è semplice e richiede molto tempo. Il consiglio è quello di evitare il fai-da-te ed affidarsi sempre ad un’agenzia immobiliare qualificata, che grazie ai numerosi consulenti di settore potrà consigliare al meglio ed in sicurezza.

Riepilogo dell'articolo

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