Affitti brevi 2025: come attrarre nomadi digitali e massimizzare i rendimenti

Central Milan continua a registrare rendimenti in crescita (+70 % occupancy, affitto giornaliero medio €116) grazie a Airbnb e flusso turistico/digital nomads

Investire in immobili da mettere a rendita con affitti brevi? Il 2025 è un anno propizio, soprattutto nelle grandi città come Roma e Milano. La domanda per soluzioni residenziali temporanee per turismo è sempre costantemente in crescita. Arriva ovviamente da parte di vacanzieri, studenti fuorisede, professionisti in trasferimento, ma anche e soprattutto dalla nuova categoria di “nomadi digitali”. Nel capoluogo lombardo, ad esempio, in particolare nella zona di “Central Milan” si stanno registrando forti rendimenti in crescita con un +70% di occupancy ed un prezzo medio di affitto giornaliero pari a 116 euro. Un deciso aiuto al riguardo arriva da piattaforme come Airbnb, e dal crescente afflusso di visitatori internazionali. Proprietari ed investitori possono approfittare della situazione per trasformare un proprio appartamento in una fonte preziosa di reddito, ma per farlo è utile sapere come muoversi in questo mercato, conoscerne le regole e la burocrazia, e adottare strategie mirate. Qui, tutto quello che bisogna sapere e a chi affidarsi.

Affitti brevi, cosa si intende con questo termine?

Con l’espressione « affitti brevi » si fa riferimento comunemente a forme di locazione di breve durata, sostanzialmente entro un massimo di 30 giorni, come ad esempio nel caso di unità abitative affittate tramite piattaforme quali Airbnb, Booking e simili, dedicate a turisti, viaggiatori business e professionisti in mobilità temporanea. Si tratta di contratti di affitto “non abitativi”, spesso non registrati, se non su specifiche piattaforme; i prezzi sono flessibili, dipendenti dalla stagionalità, dalle richieste, dai siti di intermediazione, dalla qualità della struttura, dai servizi offerti inclusi come pulizie, Wi‑Fi, cambio biancheria, check‑in automatizzati. Questo tipo di locazione permette anche elasticità di prenotazione, sia a livello temporale (check‑in/check‑out) che contrattuale (giornaliera, settimanale, mensile). Ovviamente si differenzia totalmente dagli affitti tradizionali, di ben più lunga durata, gravati da garanzie, depositi e condizioni fisse, anche fiscali.

La normativa sugli affitti brevi in sintesi

Cosa dice la legge italiana sugli affitti brevi? Da rilevare alcune importanti novità normative, obbligatorie proprio a partire dal 2025. Tra queste troviamo sicuramente l’obbligo di registrazione online dell’immobile come “struttura ricettiva non professionale”, che prevede un Codice Identificativo Nazionale (CIN), nonché l’inserimento del dettaglio dell’offerta nella banca dati delle strutture turistiche. C’è poi l’impegno a trasmettere le generalità degli ospiti (tramite sistema Alloggiati Web), nonché quello del versamento della tassa di soggiorno, se richiesta dal Comune di competenza. Dal punto di vista fiscale i proprietari possono usufruire della cedolare secca al 21%, ma chi supera una specifica soglia di reddito può essere sottoposto a tassazione ordinaria o IVA, se gestisce più unità immobiliari o affitta in forma imprenditoriale. Esistono poi delle regole comunali: l’amministrazione di Milano in particolare richiede una comunicazione preventiva per l’avvio di affitti brevi come attività, con specifiche limitazioni di concessione per zona, quote massime e numero di giorni annui. Si tratta di misure studiate per tutelare i consumatori, garantendo loro una maggiore trasparenza, ma anche per contrastare forme abusive di locazioni brevi. I proprietari che vogliono quindi investire in questo settore devono conoscere tutte le norme, per operare in regola ed evitare sanzioni.

Affitti brevi, esempio di successo di Central Milan con AIRBNB e flusso turistico

Un esempio di successo di questa tipologia di affitti è senza dubbio quella che riguarda “Central Milan”, una delle zone più richieste del capoluogo lombardo, che riguarda le aree di Duomo, Brera, Navigli, Porta Venezia e CityLife.  Nei primi 6 mesi del 2025 si è qui registrato un tasso di occupazione pari a +70% rispetto al precedente periodo, ovvero con affitti medi giornalieri di circa 116,00 euro. Sono dati straordinari, emersi da studi sul mercato immobiliare digitale e sulla gestione della piattaforma Airbnb, in particolare, che continua ad attrarre una platea sia di turisti che di nomadi digitali in cerca di soggiorni flessibili e comfort moderni. (INSERIRE LINK A POST DEDICATO) Cosa ha condotto a queste cifre?

Sicuramente il fatto che il Bel Paese -dopo la pandemia- sia tornato ad essere la meta turistica preferita sia dagli italiani che dagli stranieri. A questo si va ad aggiungere, una nuova tendenza di richieste di locazioni brevi o transitorie, come quelle legate ai nomadi digitali, ovvero professionisti in smart working, che prediligono Milano come base temporanea, apprezzandone la rete di coworking, la vita cittadina, la vicinanza a infrastrutture e la qualità dei servizi. Non a caso questa zona centrale è fortemente strategica, per la presenza di trasporti pubblici efficienti, aree di business e cultura. Qui si assiste, inoltre, ad una flessibilità delle tariffe, legate al periodo e soprattutto all’occupazione reale degli immobili. Di particolare interesse è che qui, come spesso altrove, gli affitti brevi, grazie al mix di turismo e professionisti in mobilità, e ad un turnover degli stessi, ben gestito, può generare una rendita decisamente superiore rispetto alle locazioni tradizionali, sospinta dunque anche dalla forte domanda.

Affitti brevi, strategie per attrarre nomadi digitali e massimizzare i rendimenti

Ma cosa si intende per buona gestione? Come capitalizzare al meglio le opportunità offerte da aree stimolanti quali Central Milan, per ottenere maggior rendimento ed occupazione? Ovviamente bisogna sapersi muovere in tale mercato, ad esempio attirando nomadi digitali, non legati a stagionalità turistica. Per loro è utile ottimizzare gli alloggi con postazioni per il lavoro da remoto, con una connessione internet ultraveloce, un’ampia scrivania, sedia ergonomica, illuminazione adeguata, prese multiple, ma anche spazi tranquilli, silenziosi, se non addirittura insonorizzati, utili per le video call. Da non trascurare anche altri aspetti come in check‑in automatizzato, una guida locale digitale in lingua, assistenza 24/7, pulizie incluse settimanali o a richiesta, cambio biancheria periodico, convenzioni con coworking locali, palestre, ristoranti, bar, locali. Fondamentale è poi garantire prezzi flessibili, con tariffe giornaliere modulate ed altre scontate in base alla durata del soggiorno. Infine, una buona gestione per attrarre nomadi digitale (e non solo), massimizzando la redditività e l’occupazione dell’alloggio, non può prescindere dalla presenza su piattaforme come Airbnb, Booking.com, Vrbo, ottimizzata con foto professionali, descrizioni chiare e recensioni eccellenti, nonché da un buon marketing online mirato a livello internazionale. Attenzione, infine, a non commettere errori: a registrare il CIN e ad ottemperare ai vari adempimenti fiscali e alle regole comunali.

Affitti brevi e partner professionali: il ruolo di iad immobiliare

In tale contesto, iad immobiliare può essere la soluzione giusta per massimizzare i rendimenti degli affitti brevi. Si tratta di un’agenzia che opera esclusivamente online, a livello internazionale, grazie ad una rete capillare di consulenti indipendenti. Questi possono consigliare la zona migliore per un buon investimento, offrire supporto per la ristrutturazione dell’immobile ottimizzato per il lavoro da remoto, garantire un’efficiente gestione operativa (alloggi, marketing, check‑in/out, pulizie, contrattualistica, dichiarazioni degli ospiti), la promozione dell’immobile e una precisa consulenza fiscale e normativa. Contatta oggi stesso iad immobiliare per richiedere informazioni ed iniziare a trasformare la tua seconda casa in una fonte di reddito importante e moderna. Clicca qui. 

Riepilogo dell'articolo

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