Le case vacanza sono diventate sempre più popolari tra i viaggiatori di tutto il mondo. Offrono la comodità di una soluzione completamente arredata e la flessibilità di soggiornare in una destinazione desiderata senza dover prenotare un hotel ed essere legati ai suoi orari e costi. Se sei un proprietario e desideri affittare il tuo immobile come casa vacanza, è importante conoscere gli obblighi e i requisiti che comporta tale attività. In questo articolo, esploreremo tutto ciò che devi sapere su come affittare una casa vacanza di proprietà.
Cos’è una casa vacanza?
Prima di addentrarci nei dettagli degli obblighi e dei requisiti, è importante capire cosa si intende con il termine “casa vacanza”. Semplicemente come si evince dal nome, si tratta di una proprietà immobiliare che viene affittata a scopi turistici per periodi di tempo limitati, ovvero brevi: appartamenti, ville o villette, completamente arredate per fornire un soggiorno confortevole agli ospiti. Secondo gli esperti del settore le richieste in Italia, così come nel resto del mondo sono in netto aumento, oltre il 10% in più nell’ultimo anno. Chi possiede una seconda casa, magari al mare, in montagna o in una località turistica o grande città come Roma, Milano o Venezia, può metterla a reddito con questa forma di locazione: si possono guadagnare in media dagli 8 ai 10.000 euro l’anno, al netto di spese di gestione e tasse. Ovviamente questa forma di short rent richiede delle accortezze, l’immobile deve avere dei requisiti particolari ed il proprietario deve rispettare alcuni obblighi, verso il cliente e verso la legge. Ecco cosa occorre sapere al riguardo.
Quali sono i requisiti per aprire una casa vacanze? Normativa e regolamento.
La normativa di riferimento per gli affitti brevi e dunque per le case vacanza è definita da alcune leggi che hanno origine dal Codice Civile (Art. 1571 e seguenti), dall’art. 53 del codice del Turismo, e da altre norme successive, tutte confluite in una legge speciale sulle locazioni ad uso abitativo per finalità turistiche, promulgata nel 2017. L’obiettivo era quello di regolamentare il settore in forte crescita, per evitare truffe, tenere sotto controllo i flussi di turisti e al contempo limitare l’evasione fiscale. Va specificato comunque che oltre alla legge nazionale, sussistono dei regolamenti anche e soprattutto a livello locale. Ad esempio, sulla somministrazione delle colazioni: in una Regione o città può essere vietato, in altre controllato, o in altre ancora concesso liberamente. Lo stesso per altri servizi. Possono inoltre cambiare le dimensioni delle abitazioni affittabili per numero di persone o la durata massima dei soggiorni o di affitto per anno. Per tale motivo è sempre consigliato recarsi nel comune in cui è sito l’immobile da mettere a reddito come casa vacanza per chiedere all’ufficio preposto indicazioni e regolamento precisi. In generale comunque è possibile sintetizzare le seguenti regole:
• L’affitto deve essere al massimo di 30 giorni
• L’immobile deve essere di tipo residenziale
• Deve essere dotato di agibilità ed appartenere alle categorie catastali dalla A1 alla A11 ad esclusione della A 10
• Deve avere un’ampiezza minima di 28 mq per una persona, e 38 mq per due, ma le dimensioni possono cambiare a seconda delle situazioni e del luogo
• Solitamente la camera da letto deve essere priva di angolo cottura, ovvero la cucina per motivi di sicurezza ed igiene deve essere separata, realizzata in un altro ambiente
• Il contratto può essere stipulato solo tra due persone fisiche: il proprietario ed il vacanziero che affitta
• I contratti di locazione possono contemplare il cambio della biancheria, le pulizie, internet, aria condizionata, tv eccetera, ma un discorso a sé stante con contratti e normative specifiche riguarda la somministrazione di alimenti e l’eventuale affitto di autovetture.
Casa vacanza: quali sono gli obblighi del proprietario?
Il proprietario di una casa vacanze ha inoltre una serie di obblighi da prendere in considerazione, sia verso il cliente affittuario che verso la legge. Innanzitutto, deve garantire che la casa sia sicura e conforme agli standard di sicurezza. Questo può includere l’installazione di dispositivi antincendio, allarmi antifumo e prese elettriche sicure. Inoltre, deve fornire un ambiente pulito e ben tenuto per gli ospiti. Verso il cliente, è importante fornire un servizio clienti di qualità: rispondere prontamente alle richieste degli ospiti, offrire informazioni dettagliate sulla casa vacanza e garantire che tutti gli elettrodomestici e le strutture siano in buone condizioni sono solo alcune delle azioni da intraprendere. Esistono poi gli obblighi legali che ogni proprietario di casa vacanza deve rispettare. Questi possono variare a seconda del luogo, ma alcune norme sono comuni a tutti, come le seguenti
• Il proprietario è tenuto a richiedere la tassa di soggiorno ai clienti e a versare il dovuto agli enti preposti
• Il proprietario è obbligato a registrare la propria attività e a promuoverla esclusivamente con il codice identificativo della struttura o di riferimento detto CIS o CIR come da D.M. n. 1782 del 29.09.2021
• Il proprietario deve registrare i clienti entro 24 ore dall’arrivo e a segnalare la loro presenza alle autorità competenti
È obbligatorio emettere ricevute dei pagamenti sia della tassa di soggiorno che dell’affitto e consegnarle al cliente
Prima di avviare questo tipo di attività è importante informarsi presso gli uffici comunali preposti per assicurarsi di essere in regola con tutte le leggi applicabili. Può essere utile consultare un avvocato specializzato in diritto immobiliare o rivolgersi a un’agenzia immobiliare professionale per ottenere consigli e assistenza.
Come aprire e affittare una casa vacanza?
Una volta soddisfatti tutti i requisiti e gli obblighi necessari, si può iniziare ad aprire e affittare la propria casa. Ecco alcuni consigli:
Preparare la casa al meglio per accogliere gli ospiti: deve essere accuratamente pulita, con arredamento e biancheria confortevoli, impianti a norma e funzionanti, così come gli elettrodomestici.
Promuovere la casa vacanza: si possono utilizzare le conoscenze dirette, le agenzie immobiliari sul territorio, i social media, ma anche e soprattutto le piattaforme specializzate come Booking o Airbnb.
Informarsi e preparare per tempo un contratto di affitto, che sia a norma e comprenda le regole di casa, la quota dell’affitto, le politiche di cancellazione, le spese extra, le responsabilità dell’ospite, ecc..
Organizzare le prenotazioni e le comunicazioni, anche durante il periodo della vacanza oltre che per il check-in ed il check-out.
Tutto questo spiega come aprire una casa vacanze non imprenditoriale, ovvero in modo estemporaneo e non professionale. Tanto è che non occorre avere una partita IVA, anzi questa sarebbe contraria al principio del contratto tra due persone fisiche. Ciò vale anche se è fatto obbligo di emettere una ricevuta per il pagamento del compenso. Serve ad evitare l’evasione fiscale. Non è obbligatorio registrare il contratto di affitto breve e si può scegliere se pagare le tasse con una cedolare secca o come imposta ordinaria Irpef.
È chiaro da tutto questo come affittare una casa vacanza di proprietà possa essere un’opportunità eccitante e redditizia, ma richiede impegno, consapevolezza e rispetto delle normative locali. Assicurarsi di comprendere gli obblighi del proprietario, sia verso i clienti che per legge, e soddisfare i requisiti necessari per avviare l’attività è importante.