Come acquistare casa con impianto fotovoltaico incluso? L’opzione è tra le migliori poiché un immobile dotato di un siffatto impianto ha un valore maggiore nell’eventualità di una rivendita futura, ma soprattutto perché permette un risparmio energetico e dunque economico sulle utenze della luce e del gas. Tuttavia, bisogna prestare attenzione circa la documentazione da allegare all’atto di compravendita ed un discorso particolare va fatto circa gli incentivi fiscali ed il cosiddetto mandato irrevocabile all’incasso. Ecco una breve guida sulle cose da sapere.
Cos’è un impianto fotovoltaico e perché è utile
Un impianto fotovoltaico è una struttura complessa che va montata nei luoghi più esposti al sole degli edifici, come il tetto, o anche a terra su un ampio giardino o terreno. È costituito da pannelli fotovoltaici con celle in grado di catturare i raggi solari e trasformarli in energia verde, pulita, ovvero senza bisogno di un combustibile o dell’acquisto di elettricità da una rete standard. Un impianto realizzato a regola d’arte può fornire energia elettrica atta a coprire l’intero fabbisogno di un’abitazione, per la luce, gli elettrodomestici, raffrescare o riscaldare gli ambienti. Dal punto di vista burocratico, fatti salvi quelli di piccole dimensioni solitamente neanche troppo efficaci, sono considerati dei veri e propri beni immobili che quindi una volta montati, richiedono una registrazione al catasto. Sia che si tratti di un’abitazione privata che condominiale. L’accatastamento ricade sotto la tipologia D.
Tipologie di impianti fotovoltaici
Gli impianti fotovoltaici possono essere sia residenziali che industriali. La differenza sta nelle dimensioni: per i primi serve minore quantità di energia e quindi si utilizza un numero minore di pannelli solari. Sostanzialmente ne esistono due tipi, qualunque sia la loro destinazione: quelli connessi alla rete e quelli stand alone, dotati di batterie di accumulo. I primi sono integrati all’impianto elettrico convenzionale: possono essere impiegati in modo alternato o insieme all’energia che arriva dalla rete elettrica. I secondi, grazie alla possibilità di accumulare energia raccolta dai pannelli nelle giornate di sole, permettono di usufruire di energia green anche nelle ore notturne, o nei giorni nuvolosi e di pioggia, in modo continuativo: sono dunque più efficaci, ma al contempo più costosi da installare.
Casa a risparmio energetico ed incentivi fiscali
La normativa europea ed in conseguenza quella italiana, richiedono una riqualificazione energetica di tutti gli edifici, residenziali e non. Il fine è quello di ridurre l’impatto ambientale delle tradizionali fonti energetiche. Per tale motivo sono stati promossi degli incentivi fiscali per chi decide di riqualificare da tale punto di vista il proprio immobile. Il Superbonus 110 e l’ecobonus ne sono degli esempi. Una casa a risparmio energetico ha caratteristiche specifiche, come il cappotto termico, infissi doppi, caldaie di nuova generazione come quelle a condensazione, riscaldamento a pavimento, ma anche e soprattutto pannelli solari per l’acqua calda ed impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica. Quest’ultimo è tra i più preziosi poiché sfrutta il calore dei raggi del sole, fonte rinnovabile, inesauribile e a disposizione di tutti! Non solo. Legato al fotovoltaico esiste un incentivo in più -il Conto Energia- che prevede la vendita dell’energia prodotta in più e di ottenere un guadagno oltre ad un risparmio.
Come funziona il Conto Energia e cos’è il mandato irrevocabile all'incasso
Questo incentivo, descritto da un omonimo decreto legislativo, permette di vendere una parte o tutta l’energia prodotta dal proprio impianto fotovoltaico al GSE (Gestore Servizi Elettrici) con tariffe vantaggiose, per un periodo di 20 anni, una volta introdotta nella rete locale. Un contatore specifico viene impiegato per l’obiettivo. Il proprietario dell’impianto è colui che riceve le quote o crediti maturati, dopo aver stipulato un ovvio e specifico contratto (ovvero la pratica di vendita di energia non è automatica). In seguito alla vendita della casa per forza di cose si procede anche alla cessione dell’impianto fotovoltaico di pertinenza. I crediti del contratto a questo punto passano al nuovo proprietario, ma per farlo occorre attivare una specifica pratica burocratica: ovvero una voltura sullo stesso portale del GSE. Per l’acquirente può essere un vantaggio.
Ma se il venditore volesse mantenere i crediti degli anni futuri? La soluzione consiste nel mandato irrevocabile all’incasso che va controfirmato, in seno all’atto di compravendita e a questo allegato, dalle due parti. Il pratica il compratore, nuovo responsabile dell’impianto e mandante, conferisce l’incarico di incassare tutti i crediti presenti e futuri vantati verso il GSE ad un mandatario (il vecchio proprietario). È dunque un accordo che può rientrare nella compravendita di una casa con impianto fotovoltaico. Nel rogito dal notaio quindi andranno inseriti tutti i dati dell’impianto stesso, in quanto pertinenza dell’immobile e l’eventuale contratto di mandato all’incasso.
Come acquistare casa con impianto fotovoltaico incluso?
Con attenzione. Questo per tutta la documentazione che deve essere presentata dal venditore e descritta/allegata nel rogito, come l’accatastamento dello stesso impianto. Non solo. Va valutata la vetustà dello stesso, il suo funzionamento ed efficacia, la manutenzione e soprattutto la potenza, valutando la presenza di batterie di accumulo o meno, ovvero la tipologia. Questo perché un immobile dotato di un impianto fotovoltaico può costare di più, ma il valore effettivo dipende dalla reale efficienza energetica. In più va verificata la sussistenza di incentivi come il conto energia e valutato se conviene o meno lasciarli in concessione al venditore. In genere se ci si rivolge ad un’agenzia immobiliare qualificata tutte queste informazioni si possono ottenere per tempo.