Cos’è il Crowdfunding immobiliare e come funziona? Sempre più spesso si sente parlare di questa forma di investimento, nata negli Stati Uniti un decennio fa ed ora particolarmente sviluppata ed apprezzata in vari settori come quello del mattone. L’obiettivo in questo caso è quello di mettere insieme più persone con lo scopo di finanziare un progetto edile (sia di nuova costruzione che di riqualificazione o ristrutturazione) da mettere poi a reddito. Il tutto con investimenti economici esigui (anche di solo 50 euro) e attraverso delle piattaforme online dedicate. Ma come funziona tutto ciò nella pratica? Chi può investire nel Crowdfunding immobiliare e come? Attraverso quali piattaforme? Quali rischi comporta?
Cos'è il crowdfunding immobiliare
Il termine crowdfunding indica un consistente numero di persone (crowd, folla) che si attiva versando fondi (funds) anche minimi con lo scopo di finanziare un progetto ed averne poi un ritorno economico. La domanda e l’offerta si incontrano su specifiche piattaforme online. È giustamente considerata per imprese e società, una tipologia di finanziamento alternativa ai prestiti e ai mutui bancari. È una pratica ormai diffusissima in molti settori, ed è adeguatamente apprezzata anche in quello immobiliare. In tal caso si definisce Real estate crowdfunding o Crowdfunding immobiliare. Questa particolare forma di raccolta fondi si caratterizza dunque su 3 diverse entità:
- L’impresa sviluppatrice del progetto e che richiede i fondi
- Gli investitori, piccoli risparmiatori, di ogni parte del mondo
- Le piattaforme di crowdfunding immobiliare, ovvero dei siti che raccolgono la domanda e l’offerta, la cui attività è regolata da alcune norme sia italiane che europee.
Ai gestori delle piattaforme spetta il compito essenziale di verificare la qualità del progetto e l’affidabilità dell’impresa richiedente, di raccogliere e valutare tutti i documenti del caso e metterli a disposizione dei finanziatori- investitori, attraverso il proprio sito. Le piattaforme di crowdfunding immobiliare raccolgono le quote degli investitori, ma non le trattengono, bensì si appoggiano ad altre società di gestione sicura dei flussi di soldi. La particolarità è che in questo modo anche piccoli risparmiatori possono investire sul mattone, cosa impossibile con le forme tradizionali che richiedono grandi capitali.
Come funziona il Crowdfunding immobiliare e le tipologie
La caratteristica essenziale del crowdfunding immobiliare per le imprese è quella di ottenere dei fondi senza passare dagli oneri e dalle difficoltà di un corposo mutuo bancario. Il capitale necessario all’avvio e alla prosecuzione del progetto viene raccolto grazie a numerosissimi piccoli risparmiatori sparsi in tutto il mondo che possono contribuire in percentuale diversa, su propria scelta. A questi basterà registrarsi su una delle piattaforme di crowdfunding immobiliare, scegliere il progetto che sembra più promettente e versare il proprio contributo. A fronte dell’investimento riceveranno in un determinato lasso di tempo un compenso, con modalità diverse a seconda della tipologia di crowdfunding immobiliare prescelto.
Tipologie di crowdfunding immobiliare: investimenti e guadagni
Esistono 2 tipi di crowdfunding immobiliare, quello definito lending e quello noto come equity e sono molto diversi tra loro. Nel lending il contributo versato dai risparmiatori è considerato come un prestito e prevede quindi la remunerazione di interessi periodici (solitamente mensili) a partire dall’inizio dello sviluppo del progetto. Alla fine, quindi il capitale viene rimborsato totalmente, con un guadagno che attualmente oscilla tra l’8 ed il 14% lordo su base annuale. Per partecipare ogni piattaforma richiede una quota minima che in tal caso può essere anche di soli 50 euro. Nel crowdfunding equity (o crowdinvesting) i risparmiatori entrano con il loro capitale nella società direttamente come soci. Al termine del progetto, quindi, possono dividere gli utili, in base alla cifra versata, ma il rischio è più grande, sia perché la quota minima solitamente è di 500 euro, sia perché in caso di problemi potrebbero vedere i propri guadagni molto lontano nel tempo o addirittura perdere tutto. Il ricavo possibile in questo caso va dal 10% in su, sempre su base lorda annua. In ambedue i casi, se il progetto non dovesse partire perché non si raggiunge il capitale richiesto, le quote investite verrebbero automaticamente restituite.
Crowdfunding immobiliare rischi
Anche in queste forme di investimento i rischi comunque non mancano. Nel tipo lending il problema più comune è quello del ritardo dei pagamenti degli interessi, mentre l’equity comporta pericoli più consistenti: l’investitore in quanto socio azionista è a rischio, con il suo capitale, del fallimento della società, senza grandi possibilità di recuperare i suoi soldi, mentre nella migliore delle ipotesi può attendere anche molto tempo per ottenere gli utili, anche anni, se gli immobili non si riescono a mettere a reddito. Per limitare i rischi è utile scegliere una piattaforma affidabile, con un discreto numero di operazioni andate a buon fine, selezionare bene il progetto a cui partecipare e diversificare il proprio investimento su più operazioni anziché puntare su una sola.
Piattaforme crowdfunding immobiliare
Trattandosi di siti online le piattaforme di crowdfunding immobiliari possono accogliere investitori provenienti da tutto il mondo, con un semplice click. Alcune operano anche direttamente in Italia o sono italiane. Qui 2 esempi su tutte:
- Re-Lender è italiana ed offre un lending crowdfunding immobiliare; accoglie progetti di riconversione e riqualificazione urbana, industriale e tecnologica. In pratica si occupa di valorizzare dando nuova vita ad immobili preesistenti, con uno spirito volto alla sostenibilità ambientale. Qui la quota minima di investimento è di 50 euro ed il rendimento lordo annuo è dell’8,5%.
- Concrete Investing, anch’essa italiana, è invece una piattaforma di tipo equity. Si basa sulla selezione di progetti immobiliari di alto profilo nel nostro Paese. Il rendimento annuo lordo si aggira in media sull’11,86%, ma la quota minima di investimento è di 5000 euro.